giovedì 27 dicembre 2012

di Marcel Duchamp

“Era l’amante dell’amore
in un mondo che crede alla prostituzione.”

To remember -

Have a heart that never hardens, and a temper that never tires, and a touch that never hurts.

Charles Dickens

mercoledì 26 dicembre 2012

di Mario Benedetti

Mi piace la gente che vibra, che non devi continuamente sollecitare
e alla quale non c’è bisogno di dire cosa fare
perché sa quello che bisogna fare e lo fa.
Mi piace la gente che sa misurare le conseguenze
delle proprie azioni, la gente che non lascia le soluzioni al caso.
... Mi piace la gente giusta e rigorosa,
sia con gli altri che con se stessa,
purché non perda di vista che siamo umani
e che possiamo sbagliare.
Mi piace la gente che pensa che il lavoro collettivo, fra amici, è più produttivo dei caotici sforzi individuali.
Mi piace la gente che conosce l’importanza dell’allegria.
Mi piace la gente sincera e franca,
capace di opporsi con argomenti sereni e ragionevoli.
Mi piace la gente di buon senso,
quella che non si vergogna di riconoscere
che non sa qualcosa o si è sbagliata.
Mi piace la gente che, nell’accettare i suoi errori,
si sforza genuinamente di non ripeterli.
Mi piace la gente capace di criticarmi
costruttivamente e a viso aperto: questi li chiamo “i miei amici”.
Mi piace la gente fedele e caparbia, che non si scoraggia quando si tratta di perseguire traguardi e idee.
Mi piace la gente che lavora per dei risultati.
Con gente come questa mi impegno a qualsiasi impresa,
giacché per il solo fatto di averla al mio fianco
mi considero ben ricompensato.
 
 
 


Sei

il filo
che
mi cuce
al mio amore -

sabato 22 dicembre 2012

Nuova sbocciatura -

Ci sono cose che non trovano pace dentro finchè non si guardano bene, fino in fondo.
Ci sono porte che vanno aperte con il desiderio di varcarne la soglia, con il coraggio di vedere dentro.
Tu sei una di quelle porte, chiuse a chiave controvoglia, soltanto per spirito di sopravvivenza.
Adesso la sopravvivenza è data dal girare di nuovo la chiave nella toppa, in senso antiorario però, per dare luce e mettere ordine.
Grazie che mi consenti di farlo.

- della splendida Alda Merini

Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l'anima.
Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c'è verità, lì c'è dolcezza, lì c'è sensibilità, lì c'è ancora amore.

venerdì 21 dicembre 2012

Il buono della Vita

E' inutile, ogni volta che vedo un bambino - piccolo - mi si apre il cuore.
La vita si spalanca, come se riuscisse a dare un senso nuovo, di occhi nuovi che guardano il mondo.
E' sempre una gioia.

mercoledì 28 novembre 2012

Ecco:

Non ci si riempe la bocca di parole.
Si riempe il tempo con i fatti -

martedì 27 novembre 2012

Baciami,

mio amore,
dove la luce si nasconde,
dove la terra semina la Vita
e lì
avvolgimi, proteggimi.

sabato 24 novembre 2012

Dimori in me

finche di te
poesia
mi fai dire.

lunedì 19 novembre 2012

Ci sono giornate in cui faccio fatica a ridere.

Ci sono giornate in cui faccio fatica a ridere.
Oggi è una di quelle.
Mi chiedo cosa ci sia da ridere mentre la gente muore ammazzata, ancora, per il credo che professa, per il dio che sceglie di seguire. Mi chiedo cosa ci sia da ridere mentre il mondo intero va a puttane, i bambini non hanno sogni, gli adulti non possono permettersi di metterne al mondo di nuovi - per poterlo cambiare, questo mondo - e alle volte si tolgono loro stessi dal mondo, perchè non c'è più posto nemmeno per loro.
Non mi viene da ridere. Proprio non ce la faccio.
Però ho una gran voglia di vivere, quella si, diamine.
Non riesco a vedere e capire, sentire, annusare quanto mi circonda e nel contempo ridere. Perchè la consapevolezza dello schifo mi toglie il piacere, lo sfogo, la liberazione che solo le risate sanno dare.
E' in momenti come questi che mi stringo alla vita, mi ci attorciglio, succhio linfa e sostanza per continuare ad amare, amarmi.
E ringrazio per tutto quello che ho, per il silenzio della notte, il cibo in dispensa, l'acqua che scorre - calda o fredda, a seconda di come decido di sceglierla.
Ringrazio per la vita che ho, ogni singolo istante, ad ogni respiro.

mercoledì 14 novembre 2012

un pensiero, mio

Taci
ma nel silenzio
dici -

martedì 13 novembre 2012

Me, ora

Di porte chiuse
baci trattenuti
abbracci immaginati -
di felicità accarezzate
e sguardi mai sfuggiti
parole nascoste
emozioni messe a riparo -
Di cose che, in fondo, non ho nè il coraggio nè il desiderio di dire.

mercoledì 7 novembre 2012

Parole che aspettavano di essere scritte da un anno e mezzo

Così, come sempre, con una parola mi tocchi laddove il cuore riesce a piangere.
E mi arrabbio - anche se non dovrei - per avergli permesso di distruggerci. Lui che mi ha allontanato da te, che mi ha ferita e che mi ha fatto vedere e sentire cose fino ad allora sconosciute. Lui che mi ha portata via da te.
Ma tu nel mio cuore avrai sempre uno spazio riservato con una porticina chiusa a chiave, per la poesia che hai saputo tirarmi fuori, per la delicatezza di cui sei stato capace, per la rinascita che mi hai saputo dare.
Penso spesso a quel pezzo della mia vita: a quanto è stato bello e intenso, a quanto l'ho atteso e desiderato (o meglio, a quanto ti ho atteso e desiderato), a quanto lentamente ti sei lasciato andare...
E forse ho capito quanto nel tuo cuore mi avevi custodito e protetto, quanto del tuo mondo mi avevi dato e affidato nel momento in cui io decidevo di andare via da te.
Mi dispiace averti ferito, mi dispiace averti dato sofferenza. Non sai quanto. Davvero, non sai quanto.
E' tutto nel mio cuore: la passeggiata sul lago, la corsa in stazione, il bacio nella cucina da finire, le carezze sotto alle fronde dell'abete, la luce della luna fra le vigne, gli sguardi e i sorrisi, le telefonate lunghe ore... le attese estenuanti, gli incastri, i treni, gli abbracci meravigliosi, le parole.
Ci siamo incontrati, avvcinati, presi e poi allontanati ma le nostre esistenze saranno semrpe intrise del tempo che abbiamo vissuto insieme e per quel che mi riguarda, quello con te è stato uno degli spaccati più belli che io ricordo.
Perdonami.

Ti abbraccio, come al solito.


lunedì 29 ottobre 2012

giovedì 25 ottobre 2012

Sull'espressione/non espressione dell'amore

Non è dell'amore che bisogna vergognarsi.
E non si chiama pudore quello strano sentimento che impedisce di esprimere quel che si ha dentro.
Si chiama paura.
Le cose di cui vergognarsi sono altre, di certo non l'amore.
Magari l'ignoranza, l'arroganza, la boria, il senitrsi superiori agli altri (il più delle volte perchè si ha possesso di più cose, di più denaro), l'egoismo, la superficialità... forse sono queste cose quelle da nascondere o da contenere, tenere dentro, non  mostrare.

Ma i baci, le carezze, le parole dolci, gli abbracci, gli sguardi non vanno mai mai mai mai risparmiati! Mai!

Non c'è cosa più meravigliosa di un cuore umano in grado di amare.
Non c'è cosa più meravigliosa di una bocca in grado di dire poesia del suo amore.
Arido colui che muto sta dinanzi al suo amore,
come morto il suo cuore sopravvive
ma non pulsa.
Provo tristezza per chi è sordo di fronte all'amore e si trattiene, si lega a se stesso senza lasciarsi amare profondamente, visceralmente e così a sua volta non ama, non del tutto, non intimamente, ma soltanto in superficie, quel tanto che basta per non sentirsi troppo solo.

Essere freddi, secchi, indifferenti, sterili questo è il vero omicidio degli altri, di sè.

martedì 23 ottobre 2012

Un momento -

...è stato bellissimo, dopo quasi un anno, senitrsi chiedere scusa con la consapevolezza di aver sbagliato, con il cuore sincero di sempre, con i limiti che ogni essere umano ha.


Peccato non aver visto gli occhi, in quel momento: sicuramente trasparenti, come sempre.

Un arrivo che è una nuova partenza, per me.

domenica 14 ottobre 2012

Goccie

Il temporale mi affascina sempre.
Il rumore della pioggia che scontra sulle persiane, le foglie degli alberi scosse dalle piccole goccioline...
Tutto sembra essersi messo al riparo, o così mi piace pensare.
L'acqua che tutto bagna e tutto lava.
In questa notte buia in cui tu non ci sei vicino a me, ma dentro al mio cuore si.

sabato 13 ottobre 2012

Frammenti di conversazione

"C'era un passato enorme e un futuro già presente..."

(cit.)

In questo giorno

E' la solitudine ad uccidere l'essere umano. Prima ancora che la malattia.
Esistono due paure fondamentali:
* quella del vuoto
* quella dell'ignoto
La solitudine parla della prima.
Ed io la sto toccando con le mie mani.
Come fossi in una stanza buia, con una piccola candela tra le mani: adesso mi muovo con lentezza, avanzo sospettosa ma decisa nel raggiungere la maniglia e girarla, per uscirne.
Piano piano.

mercoledì 10 ottobre 2012

Piangendo

... continuo ad innamorarmi, ogni volta che guardo Autumn in New York mi re-innamoro della Vita, dell'Amore, dello splendido legame che può nascere tra due persone che hanno la voglia e il coraggio di darsi reciprocamente.

Meravigliosa, semplicemente meravigliosa l'esistenza umana.

sabato 6 ottobre 2012

Riflessi

Mi guardo: sono in bagno, in piedi davanti allo specchio fissato dietro al lavandino.
Mi vedo: rischiarata dalla luce calda del tardo pomeriggio di una giornata di inizio autunno.
Mi guardo, mi vedo, mi trovo. Mi ri-trovo.
Nuda, il mio corpo di donna, femmina nei contorni, rosea, con forme lineari, rotonde, accoglienti.
I capelli sciolti mi cadono sulle spalle, non posso che osservare anche loro: riccioli senza regole, scuri, resi opachi dalla tensione di questo ultimo periodo, ma pur sempre tanti, vaporosi, folti, liberi.
Sono frangenti di istanti quelli in cui, con lo sguardo, mi accorgo di me, della mia fisicità, della mia essenza femminea sempre coperta da abiti che di femminile hanno poco. E quando arrivano, quegli istanti, mi folgorano di una consapevolezza che mi lascia senza parole, allibita dinanzi a cotanta realtà nascosta, dimenticata, celata, s-considerata.
Una realtà che mi appartiene, che mi è parte fondamentale.

giovedì 4 ottobre 2012

Ieri sera, prima di chiudere la luce

Scopro il desiderio, la sete di scrivere, per tirare fuori, estrarre da dentro me l'intruglio di emozioni, ricordi, desideri che mi abita.
Mi rendo conto che da troppo tempo non lo faccio e non va bene.

Il quaderno sempre pronto, a portata di mano, a volte soltanto di sguardo: ma c'è, è lì a rassicurarmi, ad aspettarmi. Vigile e disponibile ad accogliere i miei umori, le mie paure, le mie esitazioni.
Per ascoltarmi, semplicemente.
Sono fortunata perchè ho un luogo dove posso non nascondere nulla, dove posso liberamente aprire il mio mondo, i miei infiniti mondi.

lunedì 24 settembre 2012

Esattamente -

Mi sentivo ed ero un libro con righe chiare di parole sensibili e taglienti, nessuno sapeva intravedere le complessità, si pungevano e basta; sono sempre stata e mi son sempre sentita come un libro aperto, circondato da analfabeti.

Sylvia Plath

domenica 23 settembre 2012

In una domenica di pioggia

Piccola -
Indifesa -
Vulnerabile -

Così mi sento.
Fragile come una foglia attaccata ad un ramo nel mese di ottobre.
Impaurita come un bambino solo in una stanza buia.
Spaventata come chi si sente minacciato.

Come un albero battuto dal vento e dalla pioggia che si sente strattonato, spinto, scosso e che al cessare del temporale torna a incastrare ancora di più le sue radici nella terra, così io sarò ancora più forte e decisa di prima, senza aspettare che qualcuno mi dia la protezione che devo essere in grado di costruirmi da me stessa per me stessa.

giovedì 13 settembre 2012

Consapevolezze

I miei nonni: esempio di amore e umanità.
I miei genitori: lanterne di luce nelle difficoltà.
Una grande fortuna riconoscere questa fortuna -

giovedì 6 settembre 2012

Parole che

mi viene voglia di scrivere infinte volte su infiniti fogli, per non correre mai il rischio di dimenticarmele:

"Un'anima piena e potente non solo supera dolorose e persino terribili perdite, privazioni, spoliazioni e derisioni, ma anche esce da tali infami cose con maggior pienezza e potenza".




F. Nietzsche in Frammenti postumi 1885-1887

martedì 4 settembre 2012

Questo istante

Il rumore della pioggia che cade mi avvolge in un abbraccio che vorrei più caldo e silenzioso.
Mi accontento della malinconia e aspetto di sentire di nuovo il cuore pulsare - domani, magari.
Nel buio del viso nascosto sul tuo petto, quasi a voler origliare il battito della vita che sei.
Dolce notte, buonanotte - in un respiro un attimo.

martedì 28 agosto 2012

Qualche riga a caso ...

Se consideriamo che [...] l'individuo deve alla fine fronteggiare i conflitti fondamentali che nascono dall'invecchiamento, la malattia cronica, le limitazioni fisiche e mentali, e, soprattutto, la separazione, la perdita e la solitudine - allora dobbiamo concludere che il confronto findale del grandioso Sè con la fragile, limitata e transitoria natura della vita umana è inevitabile.


O.Kernberg in Sindromi marginali e narcisismo patologico

venerdì 27 luglio 2012

Vecchi appunti sempre attuali

La scrittura è la stanza segreta dove posso spogliarmi senza pudori, senza paure e così - nuda - osservarmi.

[ottobre 2010, in una lettera]

domenica 22 luglio 2012

pg. 48

Se scrivo ciò che sento è perchè così abbasso la febbre di sentire.

Il libro dell'inquietudine
F. Pessoa

giovedì 19 luglio 2012

Legno

La ruvidezza della corteccia, il vortice dei nodi, la consistenza liscia ma irregolare, il colore e il profumo del legno.
Vita nuda, pura, irrinunciabile.
Lignea, del profumo aspro delle olive - questa sono.
Con radici lunghe, fonde e profonde, articolate, salde e solide, curiose e sinuose - affondate nella terra che è mia madre.
E rami splendidi, vortici nell'aere, braccia al cielo che succhiano luce e pioggia e umori variabili, luoghi dove i fiori trovano riparo e crescono, si trasformano in frutti amari, dolci, succosi.
Il mio corpo invece è solido e robusto, compatto, intenso, rigido e morbido allo stesso tempo, flessuoso.
E respiro quel desiderio che mi porta ad andare sempre più in alto, verso il blu del cielo, come a farmi abbracciare e coccolare.

mercoledì 18 luglio 2012

17VII2012 - 20h50

Sono viva perchè riconosco, nella luce di questa sera, il colore della Vita.

Sono viva perchè riesco a cogliere il profumo di questa luce e l'intensità di questa Vita.

Incantevole - magica - vera - la luce, la Vita.


Quante cose belle perdi.

Quante sfumature non vedi.

Quanta cecità nel tuo cuore ---

La tua è la Morte della Vita.

domenica 15 luglio 2012

15luglio2012

In un gesto la tenerezza, l'intimità.
Mentre appoggi le tue labbra sulle mie - in quell'istante - la complicità ci lega, ci fa incontrare.
Tra il vento e la luce del sole di un pomeriggio estivo, noi.


Un anno dopo quell'incontro che tanto ha dato e tanto ha tolto - molto ha lasciato.

martedì 10 luglio 2012

Notte prima dell'ultimo esame

E' arrivata anche questa notte, questo piccolo spazio di tempo.
Il tempo della conclusione di un percorso, di un viaggio esperienziale ed esistenziale dal valore immenso.
Sono trascorsi tre anni da quando ho deciso di vivere l'avventura accademica, tre anni da quando ho deciso di mettermi profondamente in discussione e in gioco.
In discussione perchè non sapevo cosa aspettarmi da me stessa; in gioco perchè non sapevo cosa aspettarmi dall'esterno.
Menomale che ho avuto il coraggio di farlo, menomale che ho avuto la fortuna di poter decidere di farlo.
Per le persone splendide che ho incontrato, per le domande inevitabili che mi sono dovuta porre, per la crescita che ho dovuto inevitabilmente vivere.
Tre splendidi anni fatti di grandi sacrifici personali, economici.
Tre intensissimi anni pieni di vita -
Tre anni pieni -
- di me, di scoperte, di arrivi, partenze, soste... sospensioni. Nel vuoto, nella paura, nell'ansia del non sapere - non conoscere - non capire.
Tre anni in cui ho vissuto emozioni difficili, situazioni nuove altre antiche come la Vita, incontri incredibilmente formativi, vivi, pieni di luce.

Questi ultimi tre anni sono stati la rivoluzione di molti miei pensieri, di molti miei atteggiamenti.
Adesso non posso più far finta di non vedere, di non capire. Sarei profondamente sciocca e illusa e irresponsabile. Avulsa dalla realtà, ma, quel che è peggio, estranea a me stessa.

Ho imparato a cercarmi. E forse - un pò - mi sono trovata.

Douce nuit *


martedì 19 giugno 2012

Sono passati solo due giorni -

...come essermi strappata un pezzo di carne dal cuore.
Questo è stato sciogliermi dall'abbraccio dei miei due cuccioli.
Come lasciare al vento la strada dei ricordi, delle emozioni, degli istanti.
Mancate - tanto.
Il vostro profumo, il vostro ridere e giocare e guardarmi.
Mancate - profondamente.
Le vostre mani piccole, il vostro chiedere e baciarmi.
Piango adesso - "como un bebè".
L'unico desiderio è potervi stringere quanto prima - di nuovo - fra le braccia, e farmi avvolgere dalla vostra gioia mentre mi correte incontro, al binario di un treno... e sentirvi dire ridendo: Tita Saraaa!!!

Muchos besitos Chiqui porque yo te quiero mucho, y a ti tambien Sebas.
Mi luz.

con amor

mercoledì 13 giugno 2012

un mese e un giorno dopo

Mi chiedo tante cose.
Tante altre prendono forma.
Ombre nuove.

domenica 3 giugno 2012

3VI2012 - 16h49

Correre sull'acqua, sfiorare il tempo.

martedì 29 maggio 2012

29 mai 2012 - 18h45

La gioia che sento dentro al cuore sfonda i confini della razionalità.
Preziosa - la razionalità - perchè mi dà coscienza della gratificazione dei miei sforzi, mi fa vedere il valore della mia determinazione, delle mie capacità. Preziosa ed estremamente limitata - perchè troppo ancorata a ciò che si può vedere, toccare dimenticando che il più è invisibile agli occhi e impossibile da toccare.
Ecco, la gioia che sento non è riconducibile ad alcun fatto in particolare, a nulla che possa essere raccontato, visto, rivissuto.
La gioia che sento è la mia Buddità che fiorisce alla luce del Daimoku che questo mese ha guidato il mio cuore e la mia vita.
Tempo di vita prezioso, irripetibile, irrinunciabile, indimenticabile.
Tempo fatto di tante lacrime, consapevolezze, desideri, determinazioni, soddisfazioni, allontanamenti, conoscenze, nuovi arrivi, cene, parole, sguardi, abbracci, incontri, scoperte, rinunce, sole, chiacchiere, risate, mare, pioggia, bambini, fiori, passeggiate, solitudine, felicità.

http://www.youtube.com/watch?v=rgoNEPormBE

lunedì 28 maggio 2012

Ruth e Carlo - a passeggio per il centro storico - leggendo, viaggiando, ridendo ---

 Per raccontare questa storia d'amore bisogna partire da Odessa che bisogno c'è di andare tanto lontano? Se dico Odessa non mi viene in mente niente mi confondo. Odessa è una parola suggestiva musicale tipo odissea. Odessa odissea ma non so bene dove sia. Raccontami un'altra storia Nooooo ti racconto di Odessa perchè questa ti voglio raccontare. E' la storia di un uomo e una donna che si sono persi e perdendosi hanno riunito il contenzioso con l'invisbile, perchè o si amavano o morivano. Allora è una storia romantica? mi farà sognare? Toh! Eccoti un atlante, andiamo per ordine apri la pagina dell'Europa e guarda a destra in basso ma non troppo guarda sul Mar Nero, lì c'è Odessa. Mmmm lo sai che ci vedo poco, le scritte sono minuscole non riesco a leggerle, mmmm ma non puoi raccontare un'altra favola? No, stai zitta. Odessa agli inizi del 900 c'è una famiglia a Odessa sul Mar Nero. Hanno un teatro si divertono. Immagina il teatro, le scene, i costumi. Poi scoppia la rivoluzione, figli maschi muiono tutti, le femmine si salvano. Nadesha finisce ad Amburgo sposa del Sig. Curiel. Amburgo? mmmm dove sta? Guarda sempre la cartina dell'Europa ma stavolta in alto al centro, prima delle isole, sul mar Baltico. Non la trovo non c'è. Ad Amburgo, nel 1914, nasce Ruth Curiel. Amburgo, non c'è disegnata. Uffa ma quanto sei noiosa. Vabbè adesso cerca Praga. Praga, lì a destra della Germania. Ma non dovevo cercare Amburgo? Perchè Praga? Perchè nel 1939 scoppia la guerra e Ruth da Amburgo fugge a Praga. La Germania si era fatta troppo pericolosa per lei. Ruth è ebrea. Non trovo nessuna di queste città che nomini. Questa storia non mi piace. E questa Ruth che da Odessa ad Amburgo e poi a Praga? Che fa questa Ruth? Dopo un anno Ruth da Praga arriva a Nervi. Finalmente un posto che conosco! E perchè proprio a Nervi? Te l'ho detto c'era la guerra, Nervi era protetta dalla Croce Rossa Internazionale. Questa storia non mi piace, parli solo di guerra e di una piccola ebrea che fugge per l'Europa. Voglio una storia d'amore. Ruth è da sola a Nervi. Sua madre, quella del teatro di Odessa, è rimasta ad Amburgo, il padre combatte in Francia, i suoi fratelli sono dispersi. Mmmm, vabbè allora dov'è l'amore? Aspetta.... Ruth vuole salvare almeno sua madre. Come fa? Con una bugia. Per costringerla a lasciare la Germania e tutto quel che possiede, le manda un telegramma e le dice di essere gravemente malata. E la mamma? Che domande? Ovviamente abbocca. Così arriva anche lei a Nervi. Ma non dovevi raccontarmi una storia d'amore parli solo di guerra voglio ascoltare una storia d'amore. Una cosa alla volta, andiamo con ordine. Ricordati che siamo in un tempo di catastrofe, il mondo stava sospeso tra perdizione e innocenza. Sulla passeggiata di Nervi Ruth incontra un uomo di cui si innamora, un soldato italiano in convalescenza. Il segretario politico del fascio di ALessandria. Finalmente! La storia comincia a piacermi. Che fanno? Si sposano? Il soldato italiano è già sposato... e lei è un'ebrea in fuga. E allora? Te l'ho detto, si innamorano. E' amore. Carlo de Mattei, un militare fascista fa l'amore con un'ebrea russa. Come dono di fidanzamento le regala un sacchetto di..... un sacchetto di diamanti? Ma quanto sei scema! Le regala un sacchetto di caffè che a quei tempi era come un sacchetto di diamanti. E poi? Ruth conserverà tutta la vita un chicco di quel caffè. Finalmente una cosa che mi piace il chicco di Ruth. Carlo deve tornare a combattere, lo spediscono sul fronte balcanico. Ruth non sa se lo rivedrà mai più. Carlo parte per la guerra. E Ruth? Ruth avrà una figlia da [grazie a qualche furbo che ha cancellato non siamo riusciti a decifrare] crescere. 1942. Ricordati c'è sempre la guerra. Sarebbe questa la storia d'amore? Aspetta.... Carlo [di nuovo illeggibile] e torna in Italia ma c'è ancora la guerra. Lo mandano col Battaglione Monterosa fra i monti della Valtellina a coprire la fuga del duce, ormai braccato che tenta di fuggire in Svizzera. Uffa, sono stanca di sentire parlare solo di guerra. Poi una notte Ruth fa un sogno: sogna la mamma di Carlo che le dice di andare a salvare suo figlio. Ruth parte alla volta di Sondrio. Eh? Che fa? Non hai detto che c'è la guerra? Peggio della guerra c'è lo sbando, l'Italia è divisa a metà, i tedeschi in fuga, gli americani alle calcagna. Ruth va dai partigiani , Ruth costringe suo marito ad arrendersi. Gli salva la vita..... E poi? Finalmente si sposano? Macchè stanno nascosti finchè nell'autunno del 1945 riescono ad imbarcarsi per la Palestina... Palestina.... Mmmmm sull'atlante non c'è. Stavolta hai ragione il giorno che lasciano l'Italia si imbarcano a Genova. Sono il Sig. Carlo Curiel nato a Odessa, sua moglie, sua figlia e sua suocera a salpare verso Haifa. Lui cambia nome, ah capisco. Diventa ebreo? In un certo senso anagrafico, si. Ma realmente lo diventerà più avanti. In Palestina c'è la guerra. Carlo Curiel combatte contro gli inglesi poi entra nell'esercito israeliano, nel genio militare costruisce la prima strada tra Be'er Sheva e Eilat. Qui nasce la loro seconda figlia. E poi? Restano in Israele fino al '58 poi tornano in Italia, Carlo è processato in contumacia per i fatti della Valtellina. E quel chicco di caffè? Ruth lo porta sempre con sè, anche quando partono per l'Africa. Vanno in Nigeria, ci restano quasi dieci anni. Ma in Italia non ci vivono mai? Siiii...poi tornano. Africa, Spagna, una puntatina nelle Filippine e alla fine approdano a Genova e da Genova a Tortona. Finalemnte. Posso riporre l'atlante? SI puoi chiuderlo. Siamo arrivati quasi alla fine della storia. Carlo, un uomo che ha combattuto molte guerre e girato mezzo mondo, muore in un incidente domestico, non ci crederai precipita da un albicocco su cui si era arrampicato. E Ruth? Ruth gli sopravvive per sette anni, sette come i pianeti. Poi se ne va anche lei, lo raggiunge. Dormono l'uno accanto all'altra la stella di David e la croce latina, nell'attesa del risveglio, alla fine della fine del tempo, all'inizio della vita vera che ci attende non trova su nessun atlante...

venerdì 25 maggio 2012

l'altra sera, parlando...

Paura di morire?
...o di vivere morendo?

Sottoscrivo, tutto -

[Nichiren Daishonin] scelse la via più difficile non smettendo mai di credere che prima o poi gli esseri umani avrebbero potuto trasformare ogni inferno in una pura terra tranquilla. Senza alzare nessuna arma se non quella della parola e del coraggio. Perchè rispettare profondamente ogni singola vita non vuol dire evitare o temere i conflitti, ma agirli fino in fondo, con l'animo pulito. Senza tacere, sottostare a compromessi, senza evitare gli ostacoli o il giudizio degli altri, senza l'illusione o la pretesa che tutti ci vogliano bene.
Rispettarti significa dire quello che penso con la fiducia che tu possa ascoltarmi, spostarti o spostarmi dalla fissità che ci fa ostili. Se non adesso, poi. Se non accade subito, accadrà. Significa non arrendersi. Non lasciare che questa fiducia si spenga. Che si spenga la speranza.

Combatto [il male] cercando ogni istante di pulirmi dalla vigliaccheria che mi fa scappare, dall'illusione di essere superiore o inferiore, dall'arroganza di pensare che si giochi tutto sul misero piano del torto o della ragione. C'è sempre in gioco molto di più. Di fronte al male che fai o che sento, di fronte a ogni conflitto, c'è in gioco la mia fede che può crescere o impantanarsi e regredire, c'è in gioco la possibilità che ho di rivoluzionare me stessa e il mondo.

da Buddismo e Società n. 139 - M. Vigorita

giovedì 24 maggio 2012

bonne nuit

...come dormire
su un prato
di
dolci
foglie appena bagnate -

martedì 22 maggio 2012

dodici ore più tardi - C.

Tutto quello che vedo ora sono solo immagini.
Ricordi di momenti vissuti insieme.
Parole dette, scritte, ascoltate.
Sguardi.
E abbracci. Stretti. Meravigliosi.

Farò fatica ma - come i tanti altri momenti tristi - passerà. E sarò più forte di prima.
Questo lo so, lo sento.
Intanto però

manchi.

venerdì 18 maggio 2012

Bambino,

fiore della vita.

Vita,
seme della terra.

mercoledì 16 maggio 2012

da: Manuale di Pedagogia Interculturale

Incontrando il corpo dell'altro incontro la prima dimensione della sacralità; in questo senso l'unione di due corpi nell'amore tocca una dimensione peculiare della sacralità: si tratta di un affondamento di sè nell'altro e dell'altro in sè, di un ricevere l'altro e all'altro offrirsi che ritroviamo nell'amore e nell'orgasmo; se l'orgasmo è perdita di sè nell'altro/a, se è imparare ad abitare i ritmi dell'altro/a, se è un cedere all'evento, allora esso è il paradigma di una forma di conoscenza alternativa. Perdersi nell'altro per ritrovarsi è però possibile solamente per personalità abbastanza forti da non soccombere; questo è l'amore adulto [...].
Si può amare anche attraverso la logica e il concetto, anche attraverso la poesia o la ragione; si può incontrare l'altro con una carezza ma anche con un trattato di sociologia che delegittimi i delirio neo-razzisti; amare perdendosi dentro l'altro/a è un modo di instaurare una nuova forma di conoscenza, o meglio di restaurarla, di farla tornare dall'esilio. Ma il corpo dell'altro è anche ostacolo, difficile convivenza, conflitto: affrontare queste negatività e non negarle in modo semplicistico in nome di un irenismo di maniera, è la vera lotta per la pace e la convivenza.

[R. Mantegazza]

martedì 15 maggio 2012

2012.05.14 - 17h05

....quella voglia - in ogni angolo di me - di sentirti... sulla pelle... le tue mani lungo il mio corpo a stringermi... e sulla schiena, a disegnare contorni immaginari, inesistenti... il tuo calore... la forza della passione, la delicatezza del sentimento.
Lentamente ci ri-scopriamo, ci ri-troviamo, re-impariamo a darci.

Tu, mio

Gelosie di cose mie.
L'idea di non poterti avere - sentire - toccare - guardare mi fa impazzire, non posso sopportarla.
Il solo pensiero mi crea una voragine dentro, mi rende sorda, cieca, inutilmente immobile.
Abbracciarti, stringerti e lì perdermi, (ri)trovarti.
Ancora, senza sosta.
Aver assaggiato la tua assenza ha reso amaro il mio cuore, insipida la mia bocca, vuote le mie mani, inutili le mie parole, opachi i miei occhi.

lunedì 14 maggio 2012

Ascolto --- 3

http://www.youtube.com/watch?v=6IoRXefzJvU&ob=av2n

Chicco questa la sento proprio nostra... adesso.

*

sabato 12 maggio 2012

2012.05.11

Sono stata al mare oggi.
Il primo giorno di sole caldo, di mare calmo, blu.
Avevo bisogno di farmi accarezzare la pelle, di sentirmi bella.
Ci hanno pensato il vento tiepido e il luccichio dell'acqua a farlo.
Non mani grandi, nemmeno occhi dolci - che conosco.
Sento un pò di tristezza ma anche tanta voglia di non perdere di vista le mie cose - le cose della mia vita.
Che è così ricca e piena e luminosa!
Non un singolo istante, nemmeno un piccolissimo frammento dello spazio e del tempo di questa mia esistenza.
Per nessun motivo.

mercoledì 9 maggio 2012

Pensieri prima della nanna

Sono orgogliosa di come sono.
Orgogliosa delle scelte che ho fatto - sempre.
Orgogliosa di come vivo la mia Vita, di come mi rispetto, di come mi pongo nei confronti degli errori, dei senitmenti, delle persone, delle responsabilità.
Sono felice di aver scelto di vivere un'esistenza aperta, curiosa, interessata.
Mi sento molto fortunata per aver avuto due genitori e due fratelli che - seppur con infiniti difetti e limiti - mi hanno saputo dare i giusti strumenti per imparare a godere delle cose - tutte - della vita.
Sono felice di non fermarmi di fronte alle apparenze, di non ascoltare semplicemente le parole perchè ascoltare davvero significa leggere oltre le righe di un discorso, di un'affermazione, di un'offesa.
Ascoltare davvero significa tendere le orecchie, aprire gli occhi, usare il cuore, accendere il cervello.
Mi sento molto fortunata perchè non mi accontento, credo nel meglio, nel percorso di crescita, nelle salite delle difficoltà.
Sono felice di essere vista come una 'diversa'. Diversa dal resto della massa. Diversa da tutto e da tutti.
Qualche tempo fa una persona che è stata vicino a me per un certo periodo della mia vita (quello della metamorfosi) mi ha detto una frase molto bella, che ricorderò sempre; diceva così: "Al mondo dovrebbero esserci più persone come te, e invece è troppo difficile incontrarne."
Non ho nulla di speciale - uso il cuore: cosa, oggi, per nulla incoraggiata, uso il cuore senza discernerlo dalla testa.
Aanche se ci hanno sempre detto che non è possibile perchè o usi uno o usi l'altro.
E sono felice perchè il mio occhio è aperto e critico.
Tanto quanto lo è il mio cuore.



martedì 8 maggio 2012

La parola

SCUSA è stata data all'uomo per poter rimediare ad un errore che egli - in quanto essere fallibile - inevitabilmente ha compiuto - e compierà.
Uno strumento prezioso quindi, non qualcosa da evitare.
Uno strumento prezioso da usare, ogni qualvolta ci si rende conto di aver sbagliato, ogni qualvolta si prende consapevolezza del proprio errare.
Prendere consapevolezza.
Accettare - la propria imperfezione.

a 4 giorni dal mio compleanno

Quanta rabbia e delusione e amarezza -
Quello che sento dentro è brutto, mi fa male.
Mi sento offesa, umiliata da un'aggressione verbale che mai nessuno si è permesso di perpetrarmi.
Nemmeno mio padre, l'unico che - forse - aveva qualche diritto in più di farlo rispetto a chiunque altro.
E se posso capire la situazione, il momento particolarmente stressante, impegnativo di certo non posso giustificare la totale mancanza di assunzione delle proprie responsabilità in merito.
Chiedermi scusa è la prima cosa che serve per sciogliere questo groviglio.

giovedì 3 maggio 2012

semplicemente,

vorrai il tempo che hai avuto e non mi hai dato.

lunedì 30 aprile 2012

Sempre più giù

Cos'è che piange dentro?
Chi è che soffre così tanto, così intensamente da non riuscire a trattenere quella pioggia salata?
Un film preso "a caso", sentito nominare molte volte ma mai avvicinato prima di stasera.
Immagini, parole, sequenze che dicono di me, delle mie paure, della mia tristezza.
Ecco cos'è: il vuoto dentro della solitudine. Il vuoto dell'abbandono - o di quello che io sento e vivo come tale.
Quella sensazione di allontanamento che io non voglio, che subisco, che qualcun'altro sceglie al posto mio.
Quanta fatica dio mio.
Quante parole vorrei dire, dirti, scrivere, raccontare. Ma si nascondono - le parole - in un groviglio senza inizio né fine.
Mia madre e mio padre - per fortuna - mi hanno dotata di una finissima sensibilità che anche adesso, nonostante tutto, non posso che definirla un grande pregio. Perfino quando mi mette in difficoltà, mi lega a sé senza darmi la possibilità di liberarmi urlando, parlando, dicendo.
A cotanta delicatezza deve corrispondere altrettanta gentilezza, nel cuore, nell'animo di chi pensa di poterne/volerne vivere e godere.
Genitlezza che forse ho incontrato - forse. Qualche mese fa. Anni or sono. Vite ormai dimenticate.
Tante cose mi stanno aiutando a ricomporre il puzzle della mia esistenza - di adesso.
Letture, studi, racconti, immagini, riflessioni. Ogni cosa è un piccolo contributo alla realizzazione della comprensione di quel che sono, della donna che oggi vive in me, dei miei desideri, delle mie paure, delle mie angoscie, delle mie inquietudini.
E il più delle volte la comprensione genera consapevolezza. Dei propri limiti. Delle proprie sofferenze.
La forza abita nel coraggio di volgere lo sguardo proprio verso di essi, per accogliere, abbracciare e trasformare quel dolore in esperienza - quindi vita.
Mi commuovo nel riconoscere nella storia delle persone a me più care similitudine di vissuti.
Tutti questi bambini dimenticati, inascoltati, abbandonati, non considerati, a tratti non voluti mi lacerano il cuore, lacerano il cuore della bambina dimenticata, inascoltata, abbandonata, non considerata, a tratti non voluta che sono stata.
Emotivamente parlando, perchè nei fatti ho sempre vissuto in una casa calda, accogliente; ho sempre cenato ad una tavola riccamente imbandita, affollata, rumorosa. E quel che più mi duole e mi fa star male è che i miei genitori e i miei fratelli hanno sempre avuto ed hanno tutt'ora un amore infinito, senza confini per me; l'unica macchia - su quel grande Amore - è stata (ed è lievemente ancora) l'incapacità di esprimere i sentimenti (belli e brutti, indistintamente).
Ma quella piccola macchia ha creato un'ombra dentro di me, un'ombra che in alcuni momenti si fa più precisa, definita e apre una voragine dentro la carne che pare si strappi.
In questi momenti l'unico strumento che un pò allevia il dolore, l'incapacità di esprimermi, le paure è la scrittura.
Pane per il mio cuore, ancòra di salvezza della mia infanzia, della mia adolescenza e ancora compagna di avventure nella mia adultità.
E il Daimoku, faro nella notte.



giovedì 26 aprile 2012

Dentro al cuore - mio


Di una dolcezza preziosa.
Di un'intensità profonda.
Di una profondità senza fine.
Di una bellezza rara,
forse mai vista.









- pensiero

Nuda vita
nel corpo
il sentimento -



[una mattina, da poco sveglia]

sabato 21 aprile 2012

Abbraccio

Materializzazione di un affetto -
Gesto di fusione -
Fisicità comunicante amore -
Atto del bene -
Corpo del sentimento -
Sentimento nel corpo.

mercoledì 18 aprile 2012

da adesso -

Trenta giorni, da adesso. Da ieri sera.
Trenta giorni per imparare ad accettarmi, ad accogliermi.
Trenta giorni per trovare il coraggio di amare il mio passato, i miei errori, il mio karma.
Trenta giorni per crescere e andare avanti, oltre, laggiù.
Trenta giorni per smettere di arrabbiarmi e dare più peso al cuore.
Perchè le briciole, nella pancia del mio cuore, si perdono.

mercoledì 11 aprile 2012

--- sulla lettura

Leggere significa acquistare consapevolezza di se stessi, vivere con più pienezza la vita della nostra mente. Nei libri, per questo, noi troviamo una fonte di esperienze vitali, che non sopporta surrogati. La parola letta non è uno spettacolo che può essere seguito distrattamente, parlando d'altro. Leggere è una attività che ci impegna, che mobilita le nostre risorse interne, che esige il nostro giudizio intimo. Leggere è razionalizzare, criticare, costruire. Nei libri noi incontriamo le sterminate riserve dell'immaginazione. E non parlo solo delle grandi opere di poesia o di narrativa in cui uomini di ogni tempo hanno dato voce e sentimenti relativamente senza tempo, a dolori di sempre, a speranze non ancora realizzate.

G. Rodari

martedì 10 aprile 2012

sabato 7 aprile 2012

06042012

"Voi... voi femmine... avete il cuore caldo... perchè c'è la tetta..."
"Ah si?"
"Si... e poi quando il cuore esplode tutti i suoi pezzettini non vanno via perchè finiscono dentro la tetta..."

[Francesco, 7 anni]

giovedì 5 aprile 2012

05042012

Chissà se quando la mia assenza sostiuirà la mia presenza qualcuno si renderà conto di quel che ha perso.
Chissà.

Non è il tempo insieme che voglio elemosinare, tantomeno il desiderio di me.
E se sono nella condizione di doverlo fare vuol dire che la mia strada e la tua non sono la stessa.

domenica 25 marzo 2012

Frammenti

Frammenti di tempo, di spazio.
Frammenti di me. Di relazioni spezzate malamente, che, come pane secco, si frantumano lasciandosi dietro parole, delusioni, emozioni. Briciole di.
Frammenti di baci affrettati, rincorsi, aspettati, dati, presi.
Frammenti di attenzione, ritagli di poesia, pezzi di lacrime pudiche.
Frammenti di ricordi, di profumi e istanti.
Frammenti di inferno e paura, di tristezza e rabbia.
Frammenti di una bambina dimenticata.
Frammenti di un passato ancora vivo - qui.
Frammenti di un giorno lento in divenire.
Briciole che non bastano a saziarmi.

Parole

Toccami ancora e negli occhi cercami.
Trovami negli spazi bui del tuo mondo, nelle stanze soleggiate del tuo ricordo e tra i sentimenti tuoi più belli custodiscimi.
Riparami dal vuoto, dal certo, dall'ignoto.
Cullami con le mani nel cuore, il viso sul petto.
E sulla pelle che ci contiene passa le tue mani calde, sicure, grandi, a volte spaventate.
Rendi più viva la mia vita, più luminoso il sole nel mio cuore, più grande il mio pensiero.
Tienimi con te, stretta, vicina, addosso, dentro.
Non lasciarmi andare.
Per non perdermi, per non perderti.
Perchè troppo grande sarebbe la tristezza, troppo profonda la voragine, troppo acuta la vertigine senza te.

venerdì 23 marzo 2012

C.

...quanto amore sento dentro... quanta Vita... e felicità, per esserti vicina, dentro.
Nonostante le resistenze che ci sono da entrambe le parti è splendido comunque viverti.
Grazie, di cuore, dal cuore.

tua

lunedì 27 febbraio 2012

27 febbraio 2012 - aspettando la primavera

E' la mia fragilità che mi fa paura.
Il mio istinto distorto, malato che si fa beffa di me e mi spinge ad isolarmi, ad allontanarmi dal mondo, da me stessa, dall'aiuto di cui ho dannatamente bisogno.
E' il senso di remissione, dissolvenza, sparizione a farmi una paura fottuta.
Vorrei essere capace di arrabbiarmi. Vorrei riuscire a gridare che così non mi piace, che così non va bene per me. E invece taccio, piango - di nascosto -, mi lecco le ferite al buio, in un angolino, rigorosamente da sola.
Vedere tutto questo scopre ancora di più la mia sensibilità, la mia debolezza - per farmi sentire il freddo della solitudine, per farmi vedere il buio della tristezza. La mia solitudine. La mia tristezza.
Ma voglio parlarti, voglio condividere, voglio aprirmi - voglio combattere la paura di non essere accettata, o meglio, voglio combattere la paura che mi fa il mio essere così imperfetta e dunque il non essere accettata a causa di questa.
E se poi penserai di non riuscire ad accettare sarà una scelta tua, io avrò deciso di mostrarmi per quella che sono e tu avrai deciso se continuare a starmi accanto o se invertire il senso di marcia.
Ciascuno responsabile per se stesso.
Non è facile. Le lacrime si affacciano così facilmente e velocemente al viso che spesso non riesco a ricacciarle dentro; così le sento calde rigarmi il viso... mi sembrano la materializzazione del dolore, della sofferenza - come sangue che sgorga da una ferita.