venerdì 25 maggio 2012

Sottoscrivo, tutto -

[Nichiren Daishonin] scelse la via più difficile non smettendo mai di credere che prima o poi gli esseri umani avrebbero potuto trasformare ogni inferno in una pura terra tranquilla. Senza alzare nessuna arma se non quella della parola e del coraggio. Perchè rispettare profondamente ogni singola vita non vuol dire evitare o temere i conflitti, ma agirli fino in fondo, con l'animo pulito. Senza tacere, sottostare a compromessi, senza evitare gli ostacoli o il giudizio degli altri, senza l'illusione o la pretesa che tutti ci vogliano bene.
Rispettarti significa dire quello che penso con la fiducia che tu possa ascoltarmi, spostarti o spostarmi dalla fissità che ci fa ostili. Se non adesso, poi. Se non accade subito, accadrà. Significa non arrendersi. Non lasciare che questa fiducia si spenga. Che si spenga la speranza.

Combatto [il male] cercando ogni istante di pulirmi dalla vigliaccheria che mi fa scappare, dall'illusione di essere superiore o inferiore, dall'arroganza di pensare che si giochi tutto sul misero piano del torto o della ragione. C'è sempre in gioco molto di più. Di fronte al male che fai o che sento, di fronte a ogni conflitto, c'è in gioco la mia fede che può crescere o impantanarsi e regredire, c'è in gioco la possibilità che ho di rivoluzionare me stessa e il mondo.

da Buddismo e Società n. 139 - M. Vigorita

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