venerdì 17 dicembre 2010

Un'esperienza

Nel cuore freddo di questa giornata ho vissuto un momento culturale, intellettuale, formativo, personale che mi porterò dentro a lungo.
E' stata semplicemente una chiacchierata, mezz'ora trascorsa nello studio della docente di didattica in compagnia di due amiche, colleghe di studio e non solo.
Ho incontrato professionalità, apertura, competenza, ascolto, attenzione, interesse. E' stato ossigeno per la mente, per il cuore e per il cervello. Incoraggiamento e stimolazione intellettiva.
Vivere la dimensione dialogica ha significato scorgere i contorni di quell'utopia che in fondo non è poi così impossibile da raggiungere e sperimentare.
Per non parlare della stima dimostrata nei confronti della mia - e della loro - persona: una mano sulla schiena che spinge in avanti; un cenno d'assenso che conferma che la direzione che ho personalmente trovato, forse tracciato, volutamente intrapreso, è quella più giusta per me e la sto percorrendo nel migliore dei modi; un "brava" detto con lo sguardo nello sguardo.
Mi piace lei e quello che insegna perchè l'unica cosa che ordina di fare è aprire, allargare, approfondire il proprio orizzonte, la propria dimensione umana; ri-cercare dentro di sè l'originarietà del desiderio di conoscere esercitando l'intelligenza nel suo significato primo, vero, radicale.

lunedì 13 dicembre 2010

camminando in mezzo al traffico

A volte penso che vivrei meglio se mi facessi meno domande, se interrogassi meno la mia coscienza, se guardassi con meno intensità l'impegno del mio agire, se chiudessi gli occhi su aspetti, dimensioni e sguardi dinanzi a me... Invece quelle domande io le accolgo, le abbraccio, le ascolto e le interrogo a mia volta.
E poi agisco e mi guardo prima di fare, durante e dopo... e quello sguardo, che forse sarebbe più comodo abbassare, io lo tengo alto per leggere me stessa e il mondo che ho dentro, per ascoltare l'altro e sentire il suo mondo.
Cerco, osservo, guardo, ascolto, leggo, interpreto, leggo, sento.
E nonostante tutto questo sia profondamente difficile, ostico, avverso e controverso sento che mi arricchisce nella fulgida oscurità della mia essenza più intima; mi dà vita e sentimento di gioia.
Perchè l'apertura è la ricchezza del cuore umano.

sabato 27 novembre 2010

in auto, sotto alla pioggia ...

Avere due, tre, quattro libri da leggere nella borsa diventa un'abitudine.
Anche avere sempre delle penne e dei fogli sui cui ap-puntare pensieri in-consistenti e in-visibili.

s.

lunedì 22 novembre 2010

[abbracci clandestini e frettolosi]

Desideravo quell'abbraccio da settimane, mesi.
Me lo sono venuta a prendere e tu, presente nel qui e ora di quel mio desiderio, c'eri.
Grazie.

... anche di aver sostenuto il mio sguardo, senza fuggirlo mai.

*

martedì 9 novembre 2010

... abbracciata dai libri

Persa, disorientata, dolcemente cullata da pensieri, ricordi, domande, intuizioni.
Ho sete di sapere... leggo ardentemente, scorgo possibili itinerari, lego, collego, intesso.
Cerco tempo che non ho.

mercoledì 20 ottobre 2010

carta e inchiostro

... il momento della spedizione ... la busta che per l'ultima volta tocca la mia mano ... mentre si prepara a toccare la sua ... Parole intensamente cercate e ricercate nel cuore, nel ricordo, nella paura della sofferenza.
Il viaggio.
L'attesa.
Il non-arrivo.
La sorpresa.

giovedì 30 settembre 2010

ultimo dì settembrino

...attendo, con una tazza di thè alle rose fra le mani.
...attendo, una parola, forse di più.
...attendo, una domanda, una risposta, un cenno.
...attendo la vita che deve ancora venire.
...attendo, vivendo.

lunedì 27 settembre 2010

Visioni

Molinetti.
Sotto di me alberi, mare e scogli fanno rumorosamente l'amore.
Sopra di me il cielo guarda con occhi cerulei lo spettacolo che esso sovrasta, mentre il sole gioca a nascondino dietro alle increspature bianche della coperta blu.
Masino.
Intorno a me la nebbia umida.
Sotto di me l'erba bagnata dalla pioggia.
Sopra di me un cielo dello stesso colore dell'aria.

Stanotte ho fatto un sogno. Dolcissimo. Il risveglio mi ha lasciato il gusto amaro dello stato cosciente.
Non era vero niente, non erano veri quei colori, non erano veri quegli occhi, non era vero quell'invito al fiume... "solo un paio d'ore... per pranzo siamo a casa!"...
Non era vero niente! O forse si? Forse, da qualche parte, era vero tutto... Senza il forse, diamine!

Ero io, adesso, c'era lui, mio padre, mia madre.
C'è la casa dove ho vissuto tutte le estati della mia infanzia.
C'è l'odore inequivocabile dell'autunno agreste.
Le foglie ancorate ai rami degli alberi sono accarezzate dalla rugiada.
Le orecchie non ascoltano altro al di fuori della musica silenziosa del tempo senza tempo che solo qui trova la sua antica dimora.
I passi del mio amato padre sulla ghiaia attirano la mia attenzione: lo guardo mentre dall'orto passeggia verso casa. Ha il capo coperto dal cappello nero che mia sorella era solita indossare sotto alla pioggia, sulle spalle un giaccone colore del bosco - lo stesso da una vita - e gli stivali di gomma ai piedi.
Cammina silenzioso, assorto, sereno.
C'è il fuoco vivace e colorato che danza dietro allo sportello di vetro della stufa a legna.
Mi riscalda.

Ma non ho visto il fiume, mi sono svegliata prima.
Però ho visto gli occhi tristi dell'uomo che desiderava condurmi sulle rive di un fiume per guardarmi, parlarmi, dirmi ciò che, probabilmente, non arriverà mai alle mie orecchie.
In alcuni momenti mi pare uno scherzo, mi chiedo se possa essere possibile così tanto Amore... per anni chiuso nelle segrete di un cuore buono.
Penso agli abbracci: luoghi dove qualsiasi Amore trova respiro.
Luoghi caldi, stretti, accoglienti, tristi, intensi.

Vorrei sapere, vorrei senitre, vorrei chiedere, vorrei dire.

Lascia che ti racconti con il cuore del mio cuore.

E' successo di nuovo, ancora una volta, in quel posto buio ma pieno di luce, ci siamo incontrati e guardati e toccati con gli occhi, con il respiro.
Desidero che nulla cessi, che nulla cambi.

Credi che sia possibile?

Credi che fosse un sogno?

mercoledì 22 settembre 2010

3-13 settembre 2010

... è nella sorpresa di scoprirmi libera liberamente che desidero annoverare quella settimana tra i momenti più felici della mia vita.
Coerente con il mio sentire, armonicamente connessa con la mia essenza più profonda, viva senza costruzioni nè costrizioni, vera e semplice nel mio corpo e nella mia mente.
Ho respirato il mare, ho guardato il vento, ho ascoltato il verde selvaggio della natura che non scende a compromessi, ho toccato il colore dell'acqua salata... e mi sono sentita una creatura tremendamente naturale.
Questo è il ricordo, la sensazione, l'emozione della vacanza, così come la intendo io.
Senza alcuno strumento per misurare il tempo, ho vissuto guardando il sole, mi sono orientata nel tempo e nello spazio osservando la sua inclinazione rispetto all'orizzonte blu, infinito, immenso.
Ossigeno per me, per la mia vita, per i miei desideri e per la mia determinazione.
Ho creduto nell'amore della vita per la vita.

mercoledì 4 agosto 2010

Un altro giro di giostra - T. Terzani

da pg. 129:
"E' ovvio che una civiltà si riflette in ogni sua espressione e la medicina americana, certo la più avanzata del mondo, rifletteva quella aggressività imperialistica nei confronti della quale aumentava sempre più la mia ostilità. Con la caduta del muro di Berlino e il suo trionfo nella Guerra Fredda, l'America non aveva più alcun ritegno a mostrarsi come si sentiva: la più alta realizzazione dell'uomo, la più grande potenza mai esistita sulla Terra. Quel concentrato di arroganza produceva ormai una civiltà che non conosce limiti, che sente come naturale il diritto a imperare sugli altri e che non teme di "distruggere per salvare", come ebbe a dire quel generale americano in Vietnam, dopo aver raso al suolo un intero villaggio per liberarlo dai Vietcong."

da pg. 153:
"[...] così è la vita: è tutto e il contrario di tutto, è stupenda e crudele. Perchè la vita è anche la morte, e perchè non c'è piacere senza dolore, non c'è felicità senza sofferenza."

da pg. 169:
"E questo perchè la filosofia, nel vero senso di 'amore del sapere', non è mai stata in India un'attività intesa a costruire astratti sistemi di valori, ma piuttosto intesa a dare sostegno e direzione alla vita. [...] La filosofia qui [in India] non è una forma di ginnastica, non è il monopolio dei colti, non è riservata alle accademie, alle scuole, ai 'filosofi'. La filosofia in India è parte della vita, è il filo di Arianna con cui uscire dal labirinto dell'ignoranza. La filosofia è la religione grazie alla quale gli indiani contano di raggiungere la salvezza che nel loro caso è conoscenza. Non la conoscenza 'utile', quella per manipolare, possedere, cambiare, dominare il mondo (la scineza non è mai stata il loro punto forte); bensì, come dicono i testi sacri, 'quella consocenza che una volta conosciuta non lascia più niente da conoscere': la conoscenza di sè."

da pg. 348:
"Viviamo come se questo fosse il solo dei mondi possibili, un mondo che promette sempre una qualche felicità. Una felicità a cui ci avvicineremo con un progresso fatto sostanzialmente di più istruzione (che istruzione!), più benessere, e ovviamente più scienza. Alla fine dei conti tutto sembra ridursi ad un problema di organizzazione, di efficienza. Che illusione! Ma è così che ci siamo tarpati le ali della fantasia, che abbiamo messo il bavaglio al cuore, che abbiamo ridotto tutto il mondo al solo mondo dei sensi, con questo negandoci l'altra metà."

da pg. 349:
"In questa percezione di due entità distinte - colui che vede e ciò che viene visto, colui che conosce e ciò che viene conosciuto - è radicata la perpetua insoddisfazione dell'uomo. E la sua tristezza."

da pg. 403:
"Ogni luogo, ogni avvenimento ha un suo significato psichico al di là di quello apparente; perchè a ogni immagine esteriore corrisponde un'immagine interiore che evoca in noi una realtà molto più vera e profonda di quella vissuta dai nostri sensi."

da pg. 432:
"[...] Ognuno fa di ogni cosa - un posto, una persona, un avvenimento - quello che vuole, quello di cui, in quel momento, ha bisogno. E niente, niente come la fantasia aiuta a vedere la realtà."

da pg. 442:
"Il dolore è amaro, il desiderio è dolce, la rabbia è piccante, l'ingordigia è salata [...]"

da pg. 480:
"Se la biodiversità è necessaria alla vita della terra, la diversità culturale è indispensabile alla salute psichica dell'uomo."

da pg. 487:
"Questo è davvero qualcosa in cui in Occidente dovremmo riflettere di più. Il nostro concetto di morte è sbagliato. Leghiamo troppo la morte alla paura, al dolore, alla tenebra, al nero: esattamente il contrario di quello che succede nella natura in cui il sole muore ogni giorno in una gioiosa esplosione di luci, in cui le piante d'autunno muoiono al meglio di sè, con una grandiosa esuberanza di colori. Dovremmo forse dirci, alla maniera dei Teduray, che moriamo solo quando abbiamo deciso noi, o dovremmo, alla maniera dei tibetani, considerare la morte non come il contrario della vita, ma semplicemente come l'altra faccia della nascita, come una prota che, vista da una parte, è l'ingresso, dall'altra è l'uscita."

da pg. 515:
"La vera conoscenza non viene dai libri, neppure da quelli sacri, ma dall'esperienza. Il miglior modo per capire la realtà è attraverso i sentimenti, l'intuizione, non attraverso l'intelletto. L'intelletto è limitato."

da pg. 518:
" 'Quando l'allievo è pronto il maestro compare', dicono gli indiani a proposito di un guru, ma lo stesso è vero di un amore, di un posto, di un avvenimento che solo in certe condizioni diventa importante. Inutile cercare le ragioni, andare a caccia di fatti e spiegazioni. Noi stessi siamo la riprova che c'è una realtà al di là di quella dei sensi, che c'è una verità al di là di quella dei fatti e se ci ostiniamo a non crederci, perdiamo l'altra parte della vita e con quella la gioia, appunto, del mistero."

da pg. 542:
"Noi non 'sentiamo' più la natura, non la prendiamo sul serio, non la usiamo più come maestra. Eppure è lì, un grande museo senza orari e senza guardiano, un'università aperta a tutti, con lezioni a ogni ora del giorno e della notte."



Serve dire che consiglio questo libro a chiunque?

Ieri



L'Amore. Il Sesso. La natura che emerge, si esprime e ci permette di conoscerci, amarci, fonderci.
Immagini, emozioni.
Ogni senso esercita la sua funzione e fuori nulla più esiste.
Solo occhi, mani, pelle, labbra. Corpi nudi, amalgamati, impastati di vita, passione, colore.
Qualcuno diceva "l'odore del Sesso"... Profumo inebriante, unico, ineguagliabile.
Ci si accende vicendevolmente, basta uno sguardo.

Pezzi di me nel Monferrato - 29.07.2010



In questo spazio perfetto manca forse un piccolo dettaglio per rendere perfetto anche questo tempo: l'ora.
Avrei preferito che fosse mattina presto, quando l'aria fresca che circola è densa di ossigeno e porta in seno l'atmosfera misteriosa e affascinante della notte appena terminata, invece è quasi mezzogiorno.
Pioveva stamane alle sei.
Quanti ricordi in quel letto, quel letto in cui stamane ho sentito il rumore delle gocce alle finestre! Splendidamente realizzato a mano da qualche fabbro vissuto chissà quando. E' in ferro, dipinto di blu, disegnato da splendidi riccioli che mi ricordano tanto le notti che ci dormivo con mia sorella quando io ero una bimba e lei poco più grande di me. Una piazza e mezza divisa in due per tanto tempo.
Pezzi di ricordi, frammenti di vita incorniciati dalla mia memoria di donna, esperienze, vissuto, emozioni e sensazioni, sapori e colori.
Questo luogo, questa casa, questi alberi e questa terra mi sono tremendamente familiari.
Viaggio tra le forme di momenti incisi dentro al mio cuore, tracce mnestiche indelebili che riaffiorano sulla superficie per rammentarmi chi sono, cosa ho visto, dove ho esperito il tempo della mia vita.
Il tempo scorre e porta via con sè il 'mio' tempo, i miei desideri, i miei pensieri.
Oggi sono dove da bambina sognavo il principe azzurro.
Ora sono qui a sognare una bambina, o un bambino, nel mio ventre.
Qui, oggi, come ieri.
Trascorsa una certa quantità di tempo sento la necessità di aerare il cuore così come i polmoni, la pelle e gli occhi. Un bisogno più che un desiderio di allontanarmi dalla "civiltà" per avvicinarmi all'essenza, alla natura, alla radice dell'essere 'naturalmente' umano.
Una nicchia di umanità in mezzo ad enormi spazi vuoti, omologanti e stereotipati.
Qui non c'è nulla di tutto questo.
Qui faccio tutto quello che solitamente non faccio: leggo pagine di libri che magicamente hanno la facoltà di trascinarmi dentro alle loro parole, lascio che il dondolo mi culli accarezzata dalla luce del sole e dal canto delle cicale, mangio avvolta dalla stessa brezza che muove le foglie attaccate ai rami, come fossero tante piccolissime bandierine.
Qui dormo.
Guardo.
Respiro.
Qui vivo in accordo con la parte di me più autentica.

mercoledì 30 giugno 2010

Dall'ultimo libro

Ognuno apre un sentiero in fondo al quale c'è una porta chiusa a chiave dietro la quale preme il ricordo intatto. Non un ricordo rigido, morto, bensì un ricordo vivo, pulsante, avvolto nella sua luce, nei suoi odori, nei suoi gesti, nelle sue parole, nei suoi rumori, nei suoi colori, un ricordo con intatte le sensazioni, le emozioni, i sentimenti, il tutto sormontato da due antenne: due punti di contatto con il prima e il dopo.

M. Cardinal

[Una donna che traccia il profilo di una delle sfumature più intense e delicate allo stesso tempo della vita.
Tratto da "Le parole per dirlo"; lettura che consiglio per il taglio vivo, vero, fluido.]

giovedì 3 giugno 2010

Carissima amica,
potrei dirti molte cose, sciverti dolci parole, ma non comunicherei nulla di nuovo rispetto a quanto hai avuto modo di incontrare nel mio sguardo da quando le nostre "piccole" vite si sono incontrate.
La differenza anagrafica -limitata- che ci separa e l'autenticità dell'amicizia che ci unisce mi porta a considerarti quasi una sorella minore, forse quella sorella che sono stata e che non ho avuto.
E poi, mi viene in mente, l'amore per la natura e per gli animali che ci accomuna, la condivisione di molte sfumature legate alla Vita: l'attaccamento alla stessa, la gioia, al paura dell'altro e, a volte, di sè, l'impegno e la responsabilità, la sensibilità.
Ti conosco molto poco, quasi niente, ma credo che non sia necessario aspettare anni per pensare di condividere idee, progetti, punti di vista.
Io credo che il colpo di fulmine esista anche nell'amicizia: un feeling a pelle inequivocabile! =)
Spero di riuscire a condurre molto lontano, con te, questo legame pulito, trasparente, sincero attraverso le anguste vie degli eventi della vita che spesso dividono, separano, allontanano.

Un abbraccio grande

domenica 16 maggio 2010

L'inizio


Una nuova avventura nei meandri del cyber world prende forma.
Mi auguro sia più duratura e felice delle precedenti!

A presto,
s.