lunedì 29 ottobre 2012

giovedì 25 ottobre 2012

Sull'espressione/non espressione dell'amore

Non è dell'amore che bisogna vergognarsi.
E non si chiama pudore quello strano sentimento che impedisce di esprimere quel che si ha dentro.
Si chiama paura.
Le cose di cui vergognarsi sono altre, di certo non l'amore.
Magari l'ignoranza, l'arroganza, la boria, il senitrsi superiori agli altri (il più delle volte perchè si ha possesso di più cose, di più denaro), l'egoismo, la superficialità... forse sono queste cose quelle da nascondere o da contenere, tenere dentro, non  mostrare.

Ma i baci, le carezze, le parole dolci, gli abbracci, gli sguardi non vanno mai mai mai mai risparmiati! Mai!

Non c'è cosa più meravigliosa di un cuore umano in grado di amare.
Non c'è cosa più meravigliosa di una bocca in grado di dire poesia del suo amore.
Arido colui che muto sta dinanzi al suo amore,
come morto il suo cuore sopravvive
ma non pulsa.
Provo tristezza per chi è sordo di fronte all'amore e si trattiene, si lega a se stesso senza lasciarsi amare profondamente, visceralmente e così a sua volta non ama, non del tutto, non intimamente, ma soltanto in superficie, quel tanto che basta per non sentirsi troppo solo.

Essere freddi, secchi, indifferenti, sterili questo è il vero omicidio degli altri, di sè.

martedì 23 ottobre 2012

Un momento -

...è stato bellissimo, dopo quasi un anno, senitrsi chiedere scusa con la consapevolezza di aver sbagliato, con il cuore sincero di sempre, con i limiti che ogni essere umano ha.


Peccato non aver visto gli occhi, in quel momento: sicuramente trasparenti, come sempre.

Un arrivo che è una nuova partenza, per me.

domenica 14 ottobre 2012

Goccie

Il temporale mi affascina sempre.
Il rumore della pioggia che scontra sulle persiane, le foglie degli alberi scosse dalle piccole goccioline...
Tutto sembra essersi messo al riparo, o così mi piace pensare.
L'acqua che tutto bagna e tutto lava.
In questa notte buia in cui tu non ci sei vicino a me, ma dentro al mio cuore si.

sabato 13 ottobre 2012

Frammenti di conversazione

"C'era un passato enorme e un futuro già presente..."

(cit.)

In questo giorno

E' la solitudine ad uccidere l'essere umano. Prima ancora che la malattia.
Esistono due paure fondamentali:
* quella del vuoto
* quella dell'ignoto
La solitudine parla della prima.
Ed io la sto toccando con le mie mani.
Come fossi in una stanza buia, con una piccola candela tra le mani: adesso mi muovo con lentezza, avanzo sospettosa ma decisa nel raggiungere la maniglia e girarla, per uscirne.
Piano piano.

mercoledì 10 ottobre 2012

Piangendo

... continuo ad innamorarmi, ogni volta che guardo Autumn in New York mi re-innamoro della Vita, dell'Amore, dello splendido legame che può nascere tra due persone che hanno la voglia e il coraggio di darsi reciprocamente.

Meravigliosa, semplicemente meravigliosa l'esistenza umana.

sabato 6 ottobre 2012

Riflessi

Mi guardo: sono in bagno, in piedi davanti allo specchio fissato dietro al lavandino.
Mi vedo: rischiarata dalla luce calda del tardo pomeriggio di una giornata di inizio autunno.
Mi guardo, mi vedo, mi trovo. Mi ri-trovo.
Nuda, il mio corpo di donna, femmina nei contorni, rosea, con forme lineari, rotonde, accoglienti.
I capelli sciolti mi cadono sulle spalle, non posso che osservare anche loro: riccioli senza regole, scuri, resi opachi dalla tensione di questo ultimo periodo, ma pur sempre tanti, vaporosi, folti, liberi.
Sono frangenti di istanti quelli in cui, con lo sguardo, mi accorgo di me, della mia fisicità, della mia essenza femminea sempre coperta da abiti che di femminile hanno poco. E quando arrivano, quegli istanti, mi folgorano di una consapevolezza che mi lascia senza parole, allibita dinanzi a cotanta realtà nascosta, dimenticata, celata, s-considerata.
Una realtà che mi appartiene, che mi è parte fondamentale.

giovedì 4 ottobre 2012

Ieri sera, prima di chiudere la luce

Scopro il desiderio, la sete di scrivere, per tirare fuori, estrarre da dentro me l'intruglio di emozioni, ricordi, desideri che mi abita.
Mi rendo conto che da troppo tempo non lo faccio e non va bene.

Il quaderno sempre pronto, a portata di mano, a volte soltanto di sguardo: ma c'è, è lì a rassicurarmi, ad aspettarmi. Vigile e disponibile ad accogliere i miei umori, le mie paure, le mie esitazioni.
Per ascoltarmi, semplicemente.
Sono fortunata perchè ho un luogo dove posso non nascondere nulla, dove posso liberamente aprire il mio mondo, i miei infiniti mondi.