giovedì 30 settembre 2010

ultimo dì settembrino

...attendo, con una tazza di thè alle rose fra le mani.
...attendo, una parola, forse di più.
...attendo, una domanda, una risposta, un cenno.
...attendo la vita che deve ancora venire.
...attendo, vivendo.

lunedì 27 settembre 2010

Visioni

Molinetti.
Sotto di me alberi, mare e scogli fanno rumorosamente l'amore.
Sopra di me il cielo guarda con occhi cerulei lo spettacolo che esso sovrasta, mentre il sole gioca a nascondino dietro alle increspature bianche della coperta blu.
Masino.
Intorno a me la nebbia umida.
Sotto di me l'erba bagnata dalla pioggia.
Sopra di me un cielo dello stesso colore dell'aria.

Stanotte ho fatto un sogno. Dolcissimo. Il risveglio mi ha lasciato il gusto amaro dello stato cosciente.
Non era vero niente, non erano veri quei colori, non erano veri quegli occhi, non era vero quell'invito al fiume... "solo un paio d'ore... per pranzo siamo a casa!"...
Non era vero niente! O forse si? Forse, da qualche parte, era vero tutto... Senza il forse, diamine!

Ero io, adesso, c'era lui, mio padre, mia madre.
C'è la casa dove ho vissuto tutte le estati della mia infanzia.
C'è l'odore inequivocabile dell'autunno agreste.
Le foglie ancorate ai rami degli alberi sono accarezzate dalla rugiada.
Le orecchie non ascoltano altro al di fuori della musica silenziosa del tempo senza tempo che solo qui trova la sua antica dimora.
I passi del mio amato padre sulla ghiaia attirano la mia attenzione: lo guardo mentre dall'orto passeggia verso casa. Ha il capo coperto dal cappello nero che mia sorella era solita indossare sotto alla pioggia, sulle spalle un giaccone colore del bosco - lo stesso da una vita - e gli stivali di gomma ai piedi.
Cammina silenzioso, assorto, sereno.
C'è il fuoco vivace e colorato che danza dietro allo sportello di vetro della stufa a legna.
Mi riscalda.

Ma non ho visto il fiume, mi sono svegliata prima.
Però ho visto gli occhi tristi dell'uomo che desiderava condurmi sulle rive di un fiume per guardarmi, parlarmi, dirmi ciò che, probabilmente, non arriverà mai alle mie orecchie.
In alcuni momenti mi pare uno scherzo, mi chiedo se possa essere possibile così tanto Amore... per anni chiuso nelle segrete di un cuore buono.
Penso agli abbracci: luoghi dove qualsiasi Amore trova respiro.
Luoghi caldi, stretti, accoglienti, tristi, intensi.

Vorrei sapere, vorrei senitre, vorrei chiedere, vorrei dire.

Lascia che ti racconti con il cuore del mio cuore.

E' successo di nuovo, ancora una volta, in quel posto buio ma pieno di luce, ci siamo incontrati e guardati e toccati con gli occhi, con il respiro.
Desidero che nulla cessi, che nulla cambi.

Credi che sia possibile?

Credi che fosse un sogno?

mercoledì 22 settembre 2010

3-13 settembre 2010

... è nella sorpresa di scoprirmi libera liberamente che desidero annoverare quella settimana tra i momenti più felici della mia vita.
Coerente con il mio sentire, armonicamente connessa con la mia essenza più profonda, viva senza costruzioni nè costrizioni, vera e semplice nel mio corpo e nella mia mente.
Ho respirato il mare, ho guardato il vento, ho ascoltato il verde selvaggio della natura che non scende a compromessi, ho toccato il colore dell'acqua salata... e mi sono sentita una creatura tremendamente naturale.
Questo è il ricordo, la sensazione, l'emozione della vacanza, così come la intendo io.
Senza alcuno strumento per misurare il tempo, ho vissuto guardando il sole, mi sono orientata nel tempo e nello spazio osservando la sua inclinazione rispetto all'orizzonte blu, infinito, immenso.
Ossigeno per me, per la mia vita, per i miei desideri e per la mia determinazione.
Ho creduto nell'amore della vita per la vita.