Non ci sono scelte più facili [...] L'unica scelta è tra un grande sforzo a breve termine e una fatica cronica a lungo termine.
Uno spazio di pensiero: non di semplice narrazione, ma di riflessione a volte anche sofferta, alla ricerca delle parole per dirsi. [cit.]
martedì 22 ottobre 2013
Ieri, 21 ottobre
Ho riempito la vasca con l'acqua calda, caldissima. Ho lasciato accesa soltanto una piccola lampadina, quel tanto che bastasse a fare luce nell'ambiente, giusto per godere dello spettacolo delle ombre, della pelle bagnata piena di lucore.
Quando mi sono immersa la sensazione è stata quella di ritornare allo stadio primordiale dell'estasi e della felicità, della tranquillità e della protezione: lo stadio embrionale. Quell'umidità calda, il tepore intorno, dentro, il silenzio, la penombra. L'utero materno, il guscio vitale, la conchiglia nel mare della vita.
Far scorrere via l'acqua è stato come rinascere, fuoriuscire di nuovo, esporsi all'aria fredda, la gravità, il respiro vuoto.
Meraviglioso sentire il corpo, le insenature di carne, le curve, le linee regolari: un confine fisico tra il dentro e il fuori. Due dimensioni della stessa vita. Due momenti in uno.
Respiro, sento, ascolto, osservo, gioco.
Riprendo possesso del mio tempo, del mio spazio, della mia sete di gioia.
Quando mi sono immersa la sensazione è stata quella di ritornare allo stadio primordiale dell'estasi e della felicità, della tranquillità e della protezione: lo stadio embrionale. Quell'umidità calda, il tepore intorno, dentro, il silenzio, la penombra. L'utero materno, il guscio vitale, la conchiglia nel mare della vita.
Far scorrere via l'acqua è stato come rinascere, fuoriuscire di nuovo, esporsi all'aria fredda, la gravità, il respiro vuoto.
Meraviglioso sentire il corpo, le insenature di carne, le curve, le linee regolari: un confine fisico tra il dentro e il fuori. Due dimensioni della stessa vita. Due momenti in uno.
Respiro, sento, ascolto, osservo, gioco.
Riprendo possesso del mio tempo, del mio spazio, della mia sete di gioia.
domenica 20 ottobre 2013
G. Conte (1945)
L'amore vero, tu lo sai, è volere
la gioia di chi non ci appartiene
è questo uscire, traboccare
da se stessi, come il sangue dalle vene
per un taglio, è l'irrinunciabile.
amore energia mutabile
eterno bene
la gioia di chi non ci appartiene
è questo uscire, traboccare
da se stessi, come il sangue dalle vene
per un taglio, è l'irrinunciabile.
amore energia mutabile
eterno bene
sabato 19 ottobre 2013
Da quanto
tempo non sentivo il desiderio di mettere in ordine lettere, segni grafici, parole, sospensioni.
Troppo. Certamente troppo tempo.
E come sempre è gioia poterlo fare.
Il calore di una candela, il profumo della notte e la danza delle note...
Prima suona Ancora, poi Ritornare... Monday... Divenire e subito dopo Nuvole Bianche...
Amore è il cuore del Budda.
Amore è questo sentire, un'esplosione di stelle.
Troppo. Certamente troppo tempo.
E come sempre è gioia poterlo fare.
Il calore di una candela, il profumo della notte e la danza delle note...
Prima suona Ancora, poi Ritornare... Monday... Divenire e subito dopo Nuvole Bianche...
Amore è il cuore del Budda.
Amore è questo sentire, un'esplosione di stelle.
mercoledì 9 ottobre 2013
Georges Friedmann, 1942
Fare il proprio volo ogni giorno! Almeno un momento che può
essere breve, purché sia intenso. Ogni giorno un “esercizio spirituale”, da
solo o in compagnia di una persona che vuole parimenti migliorare... uscire
dalla durata. Sforzarsi di spogliarsi delle proprie passioni, delle vanità, del
desiderio di rumore intorno al proprio nome (che di tanto in tanto prude come
un male cronico). Fuggire la maldicenza. Deporre la pietà e l’odio. Amare tutti
gli uomini liberi. Eternarsi superandosi.
Questo sforzo su di sé è necessario, questa ambizione
giusta. Numerosi sono quelli che si immergono interamente nella politica
militante, nella preparazione della rivoluzione sociale. Rari, rarissimi quelli
che, per preparare la rivoluzione, se ne voglio rendere degni.
Iscriviti a:
Post (Atom)