giovedì 27 giugno 2013

Per te, nonna

Guardando "Amour" ho rivissuto tutta la tua malattia nonnina.
Tutta la sofferenza e la tristezza e l'amore che solo la malattia è in grado di suscitare sono riaffiorate e mi hanno fatto piangere. Sono state lacrime di dolore, tristezza ma soprattutto amore.
La vita mi ha fatto questo grande regalo nonnina, mi ha fato crescere, capire, sentire, vivere e assaporare il significato più profondo e autentico dell'esistenza.
Non dimenticherò mai l'esperienza straordinaria che mi hai fatto vivere. Mai.
Grazie.

Grazie.

s.

domenica 23 giugno 2013

Fluttuare

Oggi è stata una domenica diversa.
Forse per il vento di mare carico di sale, forse il silenzio di casa mia, la solitudine intorno cercata, voluta... non so cosa ha reso questa giornata diversa, lenta, libera, piena.
Ho impastato e come al solito affondare le mani in qualcosa di caldo e vivo mi aiuta a distendere i pensieri, il cuore, lo sguardo sulla rabbia. Ho mescolato acqua, farina, olio e lievito madre per il mio primo pane senza lievito di birra, impastato interamente dalla forza delle mie braccia. Poi ho preparato la pasta frolla per la crostata. La casa è invasa dal profumo tenue, appena percettibile, delicato del buono della vita.
Chissà perché sento il desiderio di produrre cose buone da mangiare che mi riportano alle radici dell'esistenza in un periodo preciso del mese; pare essere una scadenza, un appuntamento non fissato ma comunque realizzato con desiderio e immenso piacere.
Potrei dire che gli ingredienti speciali di giornate come questa sono:
* il silenzio
* la solitudine
* la ciclicità della fertilità femminile
* il desiderio di toccare la vicinanza di chi mi è lontano
* la lentezza
* la poesia dentro al cuore
* il soffio leggero delle vibrazioni di Einaudi
* l'arrivo spontaneo e non programmato di quanto sopra.



sabato 8 giugno 2013

8 giugno - 11:26 p.m.

Sono tante le cose che non capisco, infinite quelle che proprio non riesco, non voglio capire.
Ma della vita continuo a sorridere, nonostante e grazie a.
Alla vita continuo a parlare, a non negare abbracci, baci e conforto.
Questa vita che mi è così cara. Questa vita che mi è tutto.


Ieri

Francesco: Ma come mai vai a vivere in Brasile?
Paolo: Perché è un desiderio che ho da molto tempo.
Francesco: Ma non torni più? Stai là per sempre?
Paolo: Non lo so, l'idea è quelal di rimanere là... Ma poi, sai, nella vita tutto può succedere...
Francesco: Ma perché vai così lontano?
Paolo: Perché mi piace tantissimo quel posto... A te cosa piacerebbe fare? Qual è un desiderio grande che hai?
Francesco: Andare sulla luna e assaggiarla.

Il resto della conversazione è di poco conto.
Dialogo tra Paolo, 35enne futuro emigrante in Brasile, mio carissimo amico, e Francesco, 8 anni, a cui faccio da tata da 3.