venerdì 30 settembre 2011

M. Aime ---

Luce che non fa ombra. E' così quando la terra è avvolta dall'harmattan. Il vento molle solleva silenziosa la sabbia fine. Un alito appena accennato, impercettibile. La polvere appanna il mondo. Tutto perde nitidezza, i bordi diventano smorti, i confini meno netti, le figure opache. Una leggera confusione che lascia spazio all'immaginazione, alla speranza, a una nuova visione.
Soffiasse sempre, ovunque, quel vento di polvere ad attutire, ad ammorbidire le frontiere tra le cose, tra gli uomini, delle menti e degli occhi.

martedì 14 giugno 2011

Emozioni inattese

Non credevo che sarei potuta arrivare a piangere leggendo un libro indicato nel programma di un corso universitario. Non credevo che situazioni - fortunatamente - a me sconosciute potessero toccarmi così nel profondo. Non credevo che sarei riuscita a lasciarmi prendere così tanto, così visceralmente da segni neri stampati su pagine bianche.
E invece è accaduto: ho pianto, ho pianto leggendo pagine che raccontano storie di vita di persone così umanamente ricche, così profondamente grandi, così meravigliosamente sensibili; ho pianto scoprendo la Buddità di uomini e donne straordinari che convivono - vivono - esistono con gravi deficit fisico-motori; ho pianto perchè quelle parole scritte da persone eccezionali mi hanno dato la misura (qualora ce ne fosse bisogno) di quanto sono fotunata, infinitamente fortunata perchè posso comunicare, percepire, vedere, sentire, ascoltare, guardare, riflettere, camminare, giocare, ridere, viaggiare in libertà e autonomia.
Grazie a tutte quelle persone che mi hanno dato modo di sentire e vivere il valore immenso ed incommensurabile della Vita.

venerdì 10 giugno 2011

Desiderio

Potessi essere la pioggia
che senza nulla chiedere
con dolcezza
scivola sulle tue palpebre,
lentamente corre sulle tue mani,
tra i tuoi capelli
e impertinente giunge tra i solchi della tua schiena.
Potessi essere la pioggia
che silenziosa
ti avvolge,
ti bacia,
ti accarezza,
ti bagna
e ti accompagna.
Potessi essere la pioggia
ora sarei
lì dove il tuo sguardo sta guardando,
lì dove i tuoi passi stanno andando,
lì dove le tue mani stanno facendo,
lì dove il tuo cuore sta pulsando.
Vita mia nuova, grande, infinitamente densa e intensa.
Tu.

giovedì 26 maggio 2011

26 maggio, oggi, adesso

Tristezza. Rabbia. Sconforto. Amarezza. Delusione.
Pianto imminente incapace di fuoriuscire.
Chiusura. Fuga. Silenzio.

mercoledì 9 marzo 2011

Attesa - respiro - desiderio - sorpresa

Per descrivere il qui e ora avrei bisogno di tempi e spazi di cui al momento non dispongo.
Mi sento molto stanca ma decisamente positiva verso il mio domani, verso il mio nuovo.
E mi sento anche libera. Finalmente libera di vivere l'attesa dell'incontro, il respiro vicino, il desiderio di guardarsi, la sorpresa delle emozioni.
Libera nella mente, soprattutto. Nel corpo al momento non sono del tutto libera; forse è meglio dire che non sono del tutto libera nello spazio più che nel corpo. Lo spazio al momento è ancora condiviso, ma a tempo determinato.
Ecco l'attesa. L'attesa di una situazione, di un incontro, di uno sguardo, di una chiacchierata, di un conforto, di uno sguardo nello sguardo, di una mano che si avvicina, di un corpo che si allontana. L'attesa di una fine, di un inizio. La pazienza è l'unico strumento che mi può aiutare, l'unico alleato in questa battaglia tra posizioni, sensazioni, sentimenti che si contrappongono, si sfidano, non dialogano.
Come potrei attendere, come potrei cercare, scovare la pazienza nel mio cuore, nella mia essenza, se non basassi tutto sul mio respiro, sul respiro della mia esistenza?
Un respiro lento, dolce, costante, ritmato, presente, importante.
La pazienza è la virtù dei forti, e su questo direi che non ci sono dubbi. Aggiungerei il coraggio. E la saggezza.
E il desiderio? Il desiderio è quel qualcosa che spinge ad andare oltre. E' la linfa vitale per la crescita, il cambiamento.
La sorpresa invece condisce, colora, modella. Che cosa? La vita. La vita che è il qui e ora, l'abitudine, la consuetudine, il conosciuto, l'orario. E la sorpresa stravolge ogni ordine, ogni familiarità dei gesti, dei movimenti del corpo, della mente. La sorpresa può essere anche la scoperta di qualcosa che c'è sempre stato ma non è mai stato visto, o non si è mai avuto il coraggio di accoglierlo.

Il mio qui e ora è attesa, respiro, desiderio, sorpresa.
Tutto questo per migliorare qualitativamente la mia vita; tutto questo per non rovinare la delicatezza di quel qualcosa di prezioso che è sbocciato.

lunedì 7 febbraio 2011

Pensieri, paure, consapevolezze

Atroce sarebbe il vuoto generato dalla tua scomparsa.
Insopportabile il rimpianto per il non-fatto, il non-detto, il non-vissuto.
Lontano e dentro allo stesso tempo.
Inafferrabile ma già nel mio cuore.

Solo nei sogni mi sento davvero libera.
Libera di essere, di fare, di piangere e pregare.
Libera nei legami autentici.

martedì 18 gennaio 2011

Quasi a metà strada...

Eccomi di nuovo qui, a distanza di un mese, a scrivere.
Scrivo ancora per ribadire, in fondo, quanto di meraviglioso la vita accademica mi sta dando.
Quel pomeriggio di fine luglio del 2009 non potevo lontanamente immaginare l'esperienza che mi avrebbe attesa. E' vero, da parte mia ho investito moltissimo in coraggio, audacia, forza, determinazione, ma la Vita mi ha ricambiata con soddisfazioni così vaste e profonde che lo sforzo da me compiuto per scegliere quella strada è stato nullo a confronto.
La Vita... la Vita non mi sta regalando niente, questo ci tengo a sottolinearlo! Mi sta restituendo molto, certamente, ma non mi sta facendo grazia di niente.
Il mio impegno, i miei sforzi, la mia fatica sono costanti, incessanti, duri; il tempo che dedico allo studio è moltissimo, ma lo faccio con piacere perchè è ciò che mi consente di immergermi in modi che mi appartengono ma che non conosco, oppure, mondi che non mi appartengono e che non conosco... o ancora mondi che non mi appartengono ma che conosco.
Insomma, attraverso i testi, i segni, le lettere, le parole traccio sempre più il mio profilo di donna.
E' come se mi disegnassi, prendessi forma attraverso le esperienze mentali ed emotive che i libri e gli incontri con professori e colleghi mi consentono di vivere.
In questo pomeriggio di gennaio, quando la temperatura e la luce sembrano anticipare la primavera, ormai quasi alle porte, mi ritrovo in cucina, con una tazza di the alle rose fra le mani e qualche tozzetto di focaccia dolce per raccontare, sviscerare, astrarre le mie emozioni, le sensazioni che viaggiano in lungo e in largo dentro di me.
Qualcosa è all'altezza del cuore, qualcos'altro è nella materia grigia, nella corteccia cerebrale; qualcosa gioca a livello di autostima, felicità, soddisfazione, gratificazione, pieno compimento di me stessa, qualcos'altro invece mi rende consapevole del valore culturale del mio pensiero, cosciente dei contenuti, dei concetti e delle parole che sono riuscita ad incontrare ed afferrare, senza lasciarli più scappare ma, anzi, includendoli in me e nella mia dimensione intellettuale.
Riscontrare, in ambito scientifico - accademico, che il mio modus operandi - da quando avevo dieci anni o poco più - esplicitatosi nello scrivere di me è metodo conclamato di introspezione, autoanalisi, metacognizione, non ha eguali. Dal mero sentire di voler scrivere a tutti i costi su quaderni, blog, fogli di carta all'essere consapevoli delle implicazioni psicologiche, pedagogiche, etiche che questa attività comporta mi ha consentito di varcare la soglia del superficiale, dell'essere agito, del fare senza comprendere a fondo. E così mi si è aperto un mondo enorme, infinito in termini di altezza e di profondità, un mondo meraviglioso che mi ha consegnato chiavi con le quali ho potuto aprire porte che prima di all'ora non ero nemmeno in grado di vedere.
Questo è splendido: trovare in sè luoghi di inattesa magia e grandezza.
Trovare in sè rende capaci di autonomia, piena e totale libertà di accesso, gestione, utilizzo e coltivazione di quello splendido giardino che si è. E ovunque si andrà, chiunque si affronterà, qualsiasi evento si vivrà, quella sorgente di sè accompagnerà sempre, sarà sempre presente, indipendentemente da tutto, dipendentemente da sè.
Vorrei - dovrei - ringraziare un pò di persone, naturalmente, ma quelle persone già sanno cosa penso di ognuna di loro: chi mi ha dato sostegno morale, chi economico, chi si è preoccupato di dare ossigeno alla mia autostima, chi mi ha sostenuto senza riserve, chi ha creduto in me.
Persone speciali, ognuna a modo suo.
Ed è meraviglioso avere intorno un contesto come quello che mi ha dato modo di emergere e sperimentarmi.
Un grazie dal cuore, autentico, scevro di filtri di alcun tipo.

s.