giovedì 25 ottobre 2012

Sull'espressione/non espressione dell'amore

Non è dell'amore che bisogna vergognarsi.
E non si chiama pudore quello strano sentimento che impedisce di esprimere quel che si ha dentro.
Si chiama paura.
Le cose di cui vergognarsi sono altre, di certo non l'amore.
Magari l'ignoranza, l'arroganza, la boria, il senitrsi superiori agli altri (il più delle volte perchè si ha possesso di più cose, di più denaro), l'egoismo, la superficialità... forse sono queste cose quelle da nascondere o da contenere, tenere dentro, non  mostrare.

Ma i baci, le carezze, le parole dolci, gli abbracci, gli sguardi non vanno mai mai mai mai risparmiati! Mai!

Non c'è cosa più meravigliosa di un cuore umano in grado di amare.
Non c'è cosa più meravigliosa di una bocca in grado di dire poesia del suo amore.
Arido colui che muto sta dinanzi al suo amore,
come morto il suo cuore sopravvive
ma non pulsa.
Provo tristezza per chi è sordo di fronte all'amore e si trattiene, si lega a se stesso senza lasciarsi amare profondamente, visceralmente e così a sua volta non ama, non del tutto, non intimamente, ma soltanto in superficie, quel tanto che basta per non sentirsi troppo solo.

Essere freddi, secchi, indifferenti, sterili questo è il vero omicidio degli altri, di sè.

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