mercoledì 4 agosto 2010

Pezzi di me nel Monferrato - 29.07.2010



In questo spazio perfetto manca forse un piccolo dettaglio per rendere perfetto anche questo tempo: l'ora.
Avrei preferito che fosse mattina presto, quando l'aria fresca che circola è densa di ossigeno e porta in seno l'atmosfera misteriosa e affascinante della notte appena terminata, invece è quasi mezzogiorno.
Pioveva stamane alle sei.
Quanti ricordi in quel letto, quel letto in cui stamane ho sentito il rumore delle gocce alle finestre! Splendidamente realizzato a mano da qualche fabbro vissuto chissà quando. E' in ferro, dipinto di blu, disegnato da splendidi riccioli che mi ricordano tanto le notti che ci dormivo con mia sorella quando io ero una bimba e lei poco più grande di me. Una piazza e mezza divisa in due per tanto tempo.
Pezzi di ricordi, frammenti di vita incorniciati dalla mia memoria di donna, esperienze, vissuto, emozioni e sensazioni, sapori e colori.
Questo luogo, questa casa, questi alberi e questa terra mi sono tremendamente familiari.
Viaggio tra le forme di momenti incisi dentro al mio cuore, tracce mnestiche indelebili che riaffiorano sulla superficie per rammentarmi chi sono, cosa ho visto, dove ho esperito il tempo della mia vita.
Il tempo scorre e porta via con sè il 'mio' tempo, i miei desideri, i miei pensieri.
Oggi sono dove da bambina sognavo il principe azzurro.
Ora sono qui a sognare una bambina, o un bambino, nel mio ventre.
Qui, oggi, come ieri.
Trascorsa una certa quantità di tempo sento la necessità di aerare il cuore così come i polmoni, la pelle e gli occhi. Un bisogno più che un desiderio di allontanarmi dalla "civiltà" per avvicinarmi all'essenza, alla natura, alla radice dell'essere 'naturalmente' umano.
Una nicchia di umanità in mezzo ad enormi spazi vuoti, omologanti e stereotipati.
Qui non c'è nulla di tutto questo.
Qui faccio tutto quello che solitamente non faccio: leggo pagine di libri che magicamente hanno la facoltà di trascinarmi dentro alle loro parole, lascio che il dondolo mi culli accarezzata dalla luce del sole e dal canto delle cicale, mangio avvolta dalla stessa brezza che muove le foglie attaccate ai rami, come fossero tante piccolissime bandierine.
Qui dormo.
Guardo.
Respiro.
Qui vivo in accordo con la parte di me più autentica.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.