domenica 2 marzo 2014

due marzo duemilaquattordici

Due anni fa ti spegnevi. Chiudevi gli occhi, per riposarti, per rigenerarti, per poter rinascere più forte, più... più di quel che sei stato in questa vita.
Te ne sei andato da questo mondo ma ci sei anche rimasto. Nel cuore, negli spazi, nei tempi delle vite di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarti, conoscerti, apprezzarti.
Io lo vedo sempre il vuoto che hai lasciato. Lo vedo e lo sento.
E ricordo ancora, sempre, l'abbraccio con cui mi salutasti sotto all'albicocco vicino all'orto, sotto al sole di luglio.
E ancora piango. 

Ma questa è la Vita, fragilità e sospensione e incertezza, pienezza e bellezza. 
Gioia e tristezza. 

Sento che sono fortunata perché ti ho conosciuto Andre. E perché ricordo, sento, assaporo ogni ricordo, ogni piccolo pezzo di vita che mi attraversa: uno sguardo, una carezza, un momento atteso, un bacio rubato.

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